Lingua Seconda tra emarginazione e inclusione sociale. Indagine qualitativa sui servizi di formazione L2 e sui bisogni di inclusione sociale dei migranti, una lettura interculturale e postcoloniale
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/16623Parole chiave:
apprendimento L2, intercultura, migranti adulti, empowerment, inclusioneAbstract
Nel percorso di inclusione sociale del migrante l’apprendimento della Lingua Seconda (L2) è un passaggio fondamentale e i luoghi dell’apprendimento possono rappresentare spazi ideologici eterogenei adatti per l’emersione di narrative multivocali (Chakrabarty, 2004). L’educazione della L2 può riprodurre relazioni coloniali, determinando forme di integrazione subordinata sulla base di asimmetrie strutturali presenti nella società e fondate su un ordine che ritrova nella categoria razza uno dei princìpi regolatori (Fanon, 1961). Al contempo, i luoghi dell’apprendimento possono diventare promotori di un’educazione interculturale e problematizzante (Freire, 2018) che si impegni nella decostruzione di queste relazioni con l’Alterità. Il presente contributo tratta alcuni aspetti di una ricerca dottorale più ampia, inerenti il tema della L2 e l’inclusività, o meno, dell’azione educativa. L’indagine qualitativa è stata realizzata nella città di Roma tramite 60 interviste semistrutturate e da cui è emerso che la differente percezione della L2 influisce sul percorso di inclusione sociale del migrante in quanto l’apprendimento può rispondere a bisogni sociali ed emancipativi, ma anche a bisogni legati alla dimensione socioeconomica e all’assolvimento di istanze normative, portando a un maggiore rischio di esclusione sociale.
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