Lavoro sociale e approccio anti-oppressivo: pratiche educative e interventi abitativi con rom e sinti a Venezia
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/20977Parole chiave:
rom e sinti, politiche abitative, Comune di Venezia, servizi di bassa soglia, critical social workAbstract
Il contributo, utilizzando dati di varie ricerche realizzate in periodi differenti, ricostruisce il rapporto ventennale tra i servizi sociali del Comune di Venezia e alcuni nuclei familiari di sinti e rom harvati, con riferimento prevalentemente agli interventi realizzati nell’ambito dell’abitare. L’articolo si sofferma in particolare sul peculiare stile di lavoro sociale ed educativo presente nei servizi che hanno seguito i rom e sinti negli anni, ricostruendone origini, caratteristiche ed effetti. Tale ricostruzione porta a sostenere che gli educatori impiegati in questo e in altri servizi di bassa soglia del comune lagunare adottino un modus operandi sintonico a quello che Scarscelli (2022), basandosi sulla prospettiva teorica del critical social work, definisce un approccio anti-oppressivo nel lavoro sociale. Nel contributo viene messo in luce come questa modalità relazionale ed educativa abbia favorito l’apprendimento reciproco e il cambiamento in entrambe le parti: non solo nei rom e sinti, interessati da rilevanti mutamenti nello stile abitativo, ma anche negli educatori, che nella relazione con i primi hanno modificato in varie circostanze le loro idee iniziali e ritarato conseguentemente gli interventi proposti.
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