Una giornata in favela. Il ruolo della narrazione nel campo della pedagogia della marginalità

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/17784

Parole chiave:

favela, pedagogia narrativa, coscientizzazione, metodologia qualitativa, metacognizione

Abstract

L’obiettivo di questo articolo è quello di condividere i risultati ottenuti da una ricerca sul campo presso la favela di Curitiba (Brasile), per comprenderne i tratti, individuando e interpretando le relazioni che attraversano un contesto fuori dal centro, ai margini (Contini, 2009), definendo pratiche educative inter- e transculturali (Gramigna, 2022). La metodologia utilizzata è di tipo qualitativo (De Conti, 2018). La raccolta e l’analisi dei dati è stata effettuata tramite un diario di campo, proponendo un esercizio di pedagogia narrativa, che promuove un processo autoermeneutico e metacognitivo, fondamentale per la costruzione di un dialogo nella differenza epistemica. Nella parte finale, dedicata alla discussione dei dati, si cercherà di comprendere da una parte, quale sia il ruolo delle cooperative dei catador de lixo (Angelin e Darchanchy, 2018; Marello e Helwege, 2014) all’interno di quello che Freire (1974) definisce come processo di coscientizzazione, dall’altro il valore emancipatorio della narrazione (Demetrio, 2003; Ciotti, 1994) nella ri-narrazione della propria storia e nella costruzione della propria identità.

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Pubblicato

2023-11-30

Come citare

Boschi, C. (2023). Una giornata in favela. Il ruolo della narrazione nel campo della pedagogia della marginalità. Educazione Interculturale, 21(2), 201–212. https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/17784