Breaking out the box. Andare oltre il deficit thinking nei contesti scolastici eterogenei
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/16604Parole chiave:
contesti scolastici e deficit thinking, colonialità del sapere, prospettivismo, approcci interculturali decolonialiAbstract
Il presente lavoro intende proporre una teoria esplicativa rispetto alle difficoltà accademiche incontrate dagli studenti con background culturale altro, basata sulla rilettura della teoria del deficit thinking alla luce dei contributi: decoloniali, delle epistemologie del Sud e del prospettivismo. L’ipotesi che qui proponiamo è che la teoria del deficit thinking abbia trovato nella colonialità del sapere un terreno fertile per il suo sviluppo e la sua diffusione. Secondo la teoria della colonialità, nel progetto europeo di dominazione mondiale, un ruolo centrale è stato attribuito al dominio delle soggettività, della cultura e della conoscenza. Si ipotizza che l’assolutismo scientifico razionalista costituisca ancora oggi lo sfondo epistemologico dei sistemi scolastici, della formazione e della postura dei docenti, con ricadute importanti sulla posizione marginale assegnata agli studenti portatori di molteplici diversità all’interno dell’istituzione scuola. Esplorare approcci alla conoscenza e all’educazione come quello mestizo, trasgressivo e interculturale decoloniale, può aiutarci a trovare nuovi modi di pensare, vivere e convivere senza inferiorizzare l’altro. La decolonizzazione epistemica del sapere è passaggio cruciale per la trasformazione della scuola in uno spazio educativo-didattico di capacitazione ed emancipazione, anche dallo sguardo deficitario.
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