Una scuola tutta per sé: corpi, desideri, culture delle donne e lavoro di comunità

Autori

  • Fulvia Antonelli Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/14982

Parole chiave:

etnografia, partecipatory action research, pedagogia, femminismo, servizi di welfare

Abstract

La Scuola delle Donne del Pilastro affonda le sue radici in una lunga esperienza di pratiche di etnografia urbana sui temi dei figli dei migranti e della dispersione scolastica. L’articolo illustra come è stato possibile costruire, tra ricerca accademica e istituzioni del territorio, un servizio pubblico al cui interno ricerca, intervento nella comunità e risposta ai bisogni di specifici soggetti in condizione di esclusione sociale e culturale si intrecciano in modo concreto, producendo azioni, sperimentazioni e individuando campi nuovi di intervento. Dal punto di vista metodologico gli assi portanti dell’esperienza della Scuola delle Donne sono quelli della partecipatory action research sviluppata da Paulo Freire e la feminist methodology, cioè un tipo di ricerca-azione attenta al genere, alla costruzione delle relazioni fra i soggetti nel processo della ricerca e orientata al cambiamento. L’articolo esplorerà quindi il caso di un’alleanza fra tecnici, operatori, ricercatori, attivisti e donne della comunità capace di produrre un diverso approccio al welfare e all’intervento educativo a partire dalla costruzione di spazi di espressione collettiva dei bisogni di un territorio/comunità.

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Pubblicato

2022-05-31

Come citare

Antonelli, F. (2022). Una scuola tutta per sé: corpi, desideri, culture delle donne e lavoro di comunità. Educazione Interculturale, 20(1), 48–57. https://doi.org/10.6092/issn.2420-8175/14982